>> Chico Buarque
bio: Compositore, interprete, drammaturgo e scrittore, Chico Buarque de Hollanda è da più di quarant’anni un riferimento obbligatorio per ogni forma di cultura brasiliana. Come ha puntualizzato il giornalista Fernando Barros e Silva nel suo libro “Chico”, “nessun altro compositore contemporaneo o scrittore simboleggia la storia del Brasile, dal ‘64 ai giorni nostri”.
Le sue opere non solo registrano e commentano la nostra storia, ma chiariscono molti episodi osservati da un punto di vista non sospetto, ponendo in relazione la collettiva esperienza della nostra società alle più intrinseche realtà dell’individuo, di ciascuno di noi. I suoi lavori hanno regalato e continuano a regalare gioia a numerose generazioni, grazie alla sua crescita musicale, armonica e poetica insieme.
Figlio dello storico Sergio Buarque de Hollanda, Chico ha passato l’infanzia tra San Paolo, Rio De Janeiro e Roma. Da giovanissimo entra subito in contatto con le icone della cultura brasiliana, come Vinicius de Moraes (sarebbe diventato in segutio uno dei suoi partner musicali), Baden Powell ed Oscar Castro Neves, che aveva conosciuto grazie ai parenti, nello specifico grazie alla sua sorella maggiore, Miucha (che in seguito avrebbe sposato Joao Gilberto). Grazie a loro inizia a cimentarsi nel canto e nell’uso della chitarra.
Nel ’64 inizia a presentarsi nei concerti organizzati dalle scuole e nei festival. L’anno seguente registra per la label RGE il suo primo disco, omonimo, pubblicato poi nel ’66, dal quale sarà poi tratta anche una ristampa anche con i testi in italiano, riadattati da Sergio Bardotti, Enzo Jannacci ed Antonio Amurri. Dopo questo primo lavoro, continua a scrivere canzoni, partecipando a festival internazionali ed al programma televisivo “O Fino Da Bossa” (The best of Bossa Nova) del canale Tv Records. Nel ’65 musica il poema di Joao Cabral de Melo Neto “Morte e Vida Severina”, largamente celebrato anche fuori dal Brasile. Anche lo stesso Joao Cabral, sorpreso dalla bellezza di questa traccia, ha poi confessato che avrebbe autorizzato l’uso del suo poema solo grazie all’amicizia con il padre di Chico.
Dopo il ’66 e grazie al 1° posto raggiunto nel Tv Record Musical Festival con “A Banda” (interpretata da Nara Leao), Chico Buarque diventa famoso in tutto il suo paese. Continua a partecipare ai festival, passaggio fondamentale per il consolidamente della sua carriera. Diventano hit proprio grazie ai festival brani come Roda Viva”, “Carolina” e “Sabia”. Prima della fine dei ’60 pubblica vari album ed è spesso in tour in Francia ed Italia. Nel nostro paese ritornerà da esiliato politico nel ’69, lasciando un segno ed un affetto ancora non dimenticato da artisti, intellettuali e pubblico.
Chico Buarque ha anche scritto anche colonne sonore, sino ad arrivare al suo album più conosciuto “Construçao”. Ma la censura del suo paese raggiunge livelli altissimi, a tal punto da costringere l’intellettuale brasiliano a firmare alcune canzoni di protesta con lo pseudonimo di Julinho de Adelaide, come per esempio “Acorda Amor”.
Attivo anche nel musical, come “Gota D’Agua” con Paulo Pontes ed “Opera do Malandro”. Insieme all’amico Edu Lobo, ha composto tante tracce per balletti e musical, alcune delle quali sono diventate dei classici, come “Beatriz” (da “O Grande Circo Mistico” del ’82), “Choro Bandido” (da “ O Corsàrio do Rei del ’85), “Valsa Brasileira” (da “Dança da Meia-Lua, del ’89) e “A Moça do Sonho (da “Cambaio” del 2001.
Dopo il ’91, Chico Buarque decide di perseguire anche la carriera letteraria, pubblicando la sua prima novella “Estorvo”, dalla quale il suo amico e regista Ruy Guerra ricaverà l’omonimo film. Quattro anni più tardi, nel ’95, intraprende nuovamente la sua attività letteraria, pubblicando “Benjamin”, diventando anche questo un film per mano del regista Monique Gardenberg.
Nonostante queste due incursioni nella letteratura, Chico ritorna alla musica, pubblicando “Paratodos” nel ’93 e “As Cidades” nel ’99. Nel 2003 pubblica la sua terza novella, “Budapest”, anche questa in procinto di diventare un film, diretto da Walter Carvalho e pronto per il 2007.
Nel 2006 Chico Buarque pubblica il nuovo disco “Carioca”, il 43° di una carriera lunghissima. Il titolo di questo nuovo album “Carioca” (che sarà pubblicato in un formato CD e CD+DVD), deriva dal soprannome dato a Buarque (nativo di Rio e quindi “Carioca”) dai suoi amici di San Paolo (“Paulisti”) durante la sua residenza in quest’altra grande città brasiliana. Ma “Carioca” è il frutto anche di tante collaborazioni eccellenti, con artisti come Ivan Lins, Edu Lobo, Monica Salmaso, Luiz Claudio Ramos e Jorge Helder.